Giorno per giorno vi faremo scoprire piccoli segreti su questa splendida città, amata ed invidiata...
Iniziamo con la Porta Magica.
Si trova a piazza Vittorio, cuore del quartiere Esquilino, considerato il luogo più magico di Roma e strettamente legato alla città di Torino, forse perché l'erezione dei suoi palazzi regolari e squadrati che si affacciano sulla piazza ricordano molto quelli di Torino, città esoterica per eccellenza. Edificati alla fine dell'Ottocento, quando la capitale fu spostata da Torino a Roma, i burocrati che vi si trasferirono provarono un senso di familiarità con questo posto e con quella strana costruzione che si trovava già da qualche secolo al centro della piazza.
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, apparteneva alla villa Palombara, che sorgeva in questo luogo al centro della piazza. Questo monumento fu edificato tra il 1655 ed il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte, nato nel 1614 e morto nel 1680. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle 5 porte di Villa Palombara.
Il marchese Palombara era circondato da menti illustri, e soprattutto dal maestro Giuseppe Francesco Borri, considerato da tutti alchimista per eccellenza, motivo per il quale il marchese divenne membro dei Rosacroce, il leggendario ordine esoterico fondato in Germania due secoli prima. Iniziò così a dedicarsi allo studio dell'alchimia costruendo nella sua villa un laboratorio dove poter studiare la trasmutazione degli elementi. Secondo una delle tante leggende le incisione che vi sono sulla Porta Magica si pensa che siano state fatte incidere dal marchese prendendole da una misteriosa carta piena di enigmi e simboli magici che doveva contenere il segreto della pietra filosofale, lasciata dall'alchimista Francesco Giustiniani Bono, che secondo più recenti studi sarebbe uno pseudonimo del Borri, che fu visto scomparire attraverso la Porta Magica lasciando dietro di sé alcune pagliuzze d'oro frutto di una riuscita trasmutazione alchemica alla quale stava lavorando la notte in cui dimorò nei giardini della villa alla ricerca della misteriosa erba capace di produrre oro. Lo scopo del marchese incidendo la Porta Magica di questi simboli e scritture era quello che un giorno qualcuno li avrebbe potuti decifrare...
Molto interessante!
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